ASSUNZIONE DELLA MADONNA
dipinto
Tipo:
Opere; dipinto; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Ezechia da Vezzano detto Zacchia il Vecchio
L'opera conserva la collocazione originaria fino ai primi dell' Ottocento, quando la chiesa e l'annesso convento vengono chiusi e indemaniati; nel 1839 l'edificio sacro, per un periodo di tempo adibito a stalla e ad alloggio per i militari, viene riaperto e nell'occasione si provvede a restaurare alcune delle opere, tra cui questa che, poco dopo, viene trasferita nella Pinacoteca Comunale. Lodato fin dal suo apparire, il dipinto, che segue di otto anni l'esecuzione di quello che è ritenuto la sua prima opera, la Natività della chiesa di S. Agostino a Pietrasanta del 1519, convoglia su Zacchia l'attenzione della committenza cittadina, forse anche perché il giovane si dimostra assai più aggiornato di Agostino Marti, suo maestro e fino a quel momento dominatore della scena artistica locale. E' ragionevole pensare infatti che dopo l' apprendistato in patria sotto il Marti, Zacchia si sia recato a Roma, perché troppo approfondita si rivela la conoscenza di quanto lì si andava producendo nei primi due decenni del Cinquecento, anche se non si può escludere che questo approfondimento possa essere dovuto a un attento e meditato studio delle raccolte di stampe, che indubbiamente circolavano numerose. E' soprattutto a Raffaello che guarda e in particolare agli affreschi da questi lasciati nelle Stanze Vaticane. Così l' apostolo all' estrema destra è identico, in controparte, alla figura virile che compare di spalle in un affresco della Stanza della Segnatura, dove ritorna anche il particolare del libro di scorcio. Quanto al bassorilievo che compare al centro del sarcofago, raffigurante la Visitazione e lo Sposalizio della Vergine, episodio sacro, paludato da fregio pagano, il collegamento da fare è con le decorazioni monocrome e a graffiti, di soggetto allegorico o tratto dall'antichità classica, divulgate a Roma da Raffaello e abbondantemente riprese dopo la sua morte da Polidoro da Caravaggio. Pur non restando attualmente niente al riguardo, risulta chiaramente nella letteratura artistica locale di come anche Zacchia avesse eseguito questo tipo di decorazione sulle facciate di alcuni palazzi lucchesi, intonacate poi nell'Ottocento. Pur avendo presenti le' novità' romane, Zacchia mostra una certa apertura anche verso l'esperienza figurativa del classicismo fiorentino, soprattutto di Fra' Bartolomeo e della traduzione che della sua pittura fa Ridolfo del Ghirlandaio; del resto il frate è presente a Lucca con tre opere che saranno di fondamentale importanza per la cultura pittorica locale. La composizione di questo dipinto, risolta in chiave marcatamente classicista, è nettamente divisa in due realtà, terrena quella inferiore ( e la presenza del bambino e del cane accentuano questo aspetto) divina quella superiore, e la struttura centinata è espediente che opportunamente sottolinea questo dualismo. Mentre per le opere destinate alle chiese del contado Zacchia segue l'impianto compositivo tipico della Sacra Conversazione, ugualmente esemplificata da Fra' Bartolomeo nella Madonna col Bambino e i Santi Stefano e Giovanni Battista del duomo e spesso fatta propria dal Marti, per le due cittadine rimaste - l 'Assunzione di Maria in S. Pier Somaldi e la Resurrezione di Cristo in S. Salvatore - replica anche a distanza di anni questo di S. Agostino, evidentemente ritenuto più aulico e prestigioso.
Data di creazione:
sec. XVI; 1527
Soggetto:
ASSUNZIONE DELLA MADONNA
Personaggi: Madonna; Apostoli; angeli. Animali: cane. Oggetti: libro; sarcofago funebre; tavoletta; libri. Elementi architettonici: gradini. Abbigliamento: abiti; mantelli; velo. Sculture: fregio a bassorilievo.
Materia e tecnica:
tavola/ pittura a tempera
Estensione:
altezza: cm 330; larghezza: cm 220
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Nazionale di Villa Guinigi, Villa Guinigi, Lucca (LU) - sala XIV, inv. 43 (1970)
Riferimenti
È riferito da: Scheda ICCD OA: 09-00523913
In: Museo Nazionale di Villa Guinigi
Identificatore: work_93674
Diritti
Detentore dei diritti: proprietà Ente pubblico territoriale, Comune di Lucca
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale