Bacco e Arianna
Tipo:
Opere; dipinto; Immagine fissa
Categoria:
Pittura
Autore:
Pippi Giulio detto Giulio Romano
La scena, dipinta sopra la finestra della parete settentrionale della Camera, mostra Bacco e Arianna. Alla sinistra del dio sono un satiro, che sta mescendo del vino rosso e una tigre. Sulla sinistra è invece un piccolo putto in volo. Attorno all'affresco è una cornice embricata con foglie d'acanto angolari. Le figure si inseriscono in questa cornice in maniera tridimensionale: un lembo della veste di Arianna, infatti ricade sopra di essa. L'affresco è stato eseguito su quattordici stesure di intonaco (giornate). Per quanto concerne le tecniche di riporto del disegno si riscontra la presenza di spolvero per le figure principali (Bacco, Arianna, Satiro). È invece riportata a mezzo di incisioni indirette da cartone la figura della tigre (in alcuni casi con rinforzi a incisione diretta). Risultano riportate interamente a incisione diretta (probabilmente eseguite ripassando tracce riportate con altre tecniche) tutte le linee che disegnano le figure del putto e del cesto. Il motivo a scaglie della cornice embricata è realizzato con incisioni dirette da compasso, di cui è possibile riconoscere il punto dei fori. Anche le foglie d'acanto angolari sono incise direttamente. A destra dei piedi di Arianna è una zona colorati in rosso aranciato. Il rilievo grafico di Ippolito Andreasi (1567-68) raffigura in corrispondenza di questa zona la testa di un felino. Il dettaglio non è riportato dalle incisioni di Pietro Biaggi (1817), il che lascia supporre che l'elemento fosse già completamente illeggibile agli inizi del XIX secolo. Si riscontrano aree di scarsa coesione fra gli strati dell'intonaco, soprattutto in corrispondenza di crepe e fessurazioni sulla figura del Satiro (testa e zona sovrastante, mano sinistra, fianco destro), su quella di Bacco (mascella, collo e spalla destra), su Arianna (chioma, schiena e glutei), sul Putto (ventre e bacino) e sulla zampa sinistra della tigre. Sul petto di Bacco è una zona interessata dalla fuoriuscita di sali solubili. Un danno meccanico (graffio) attraversa la gamba di Bacco all'altezza del ginocchio. Perdita di alcuni dettagli finiti a secco, come il tralcio di vite attorno al bastone impugnato dal putto in volo. Le deboli tracce di questo sono state rinforzate nel corso di una campagna di restauri con segni a matita. La zona dei genitali del putto corrisponde a una lacuna reintegrata, che ha omesso di ridisegnare il dettaglio andato perduto, testimoniato nei rilievi dell'Andreasi (1567-68) e nelle incisioni di Pietro Biaggi (1817). Amedeo Belluzzi (1998) assegna a questo affresco il numero 501.
Data di creazione:
1526 ca. - 1528 ca.; sec. XVI, secondo quarto; 1526 - 1528
Soggetto:
mitologia
Bacco e Arianna
Materia e tecnica:
affresco finito a secco
Estensione:
altezza: cm 212; larghezza: cm 258
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Civico di Palazzo Te, Viale Te, 13 - Mantova (MN), Italia - proprietà Comune di Mantova
Data di modifica: 1913 - 1919; 1940 - 1943; 1984
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0302129003-7
In: Complesso decorativo di Palazzo Te
Identificatore: work_6578
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale