Bagno di Venere e Marte
Tipo:
Opere; dipinto; Immagine fissa
Categoria:
Pittura
Autore:
Pippi Giulio detto Giulio Romano
L'affresco, posto sulla parte a sinistra della finestra della parete settentrionale mostra il bagno di Venere e Marte, assistiti nel loro lavacro da Amore (Cupido), da un Vittoria e una schiera di amorini. L'affresco è stato eseguito su ventisei stesure di intonaco (giornate). Per quanto concerne le tecniche di riporto del disegno si riscontra l'utilizzo di incisioni indirette da cartone, molto sottili e precise, nelle armi di Marte sulla sinistra della vasca e sui suoi sandali. Si risconta la presenza di incisioni da cartone anche nel panno bianco sorretto da venere con la mano destra. Il profilo della vasca è stato realizzato utilizzando due volte uno stesso cartone, riportante solo metà del disegno: la parte di destra è realizzata a spolvero, mentre la sinistra a incisione indiretta. Il mascherone presente al centro della vasca è riportato a spolvero inciso. Dalla brocca retta dal putto sulla destra di Venere usciva un copioso getto d'acqua, dipinto a secco, che cadeva sulla sua coscia sinistra della dea. Il dettaglio è raffigurato non solo nel rilievo di Ippolito Andreasi (1567-68), ma anche nelle incisioni di Pietro Biaggi, che dimostrano come, nel 1817, il dettaglio fosse ancora visibile. L'osservazione diretta e ravvicinata ha permesso di riconoscere alcune tracce dell'originale finitura a secco. Un altro dettaglio finito a secco, quasi totalmente scomparso, apprezzabile solo con un'osservazione ravvicinata, è rappresentato dalla bionda lanugine che ricopre il pube di Venere. Al centro dell'arco roccioso che sovrasta la scena è impressa nell'intonaco l'impronta a "U" di uno strumento utilizzato per il fissaggio del cartone alla parete. L'estremità sinistra dell'affresco, in corrispondenza delle ali di Amore, è fortemente compromessa da un estesa crettatura. In corrispondenza di tutta quest'area si segnala una vasta zona di scarsa coesione fra gli strati dell'intonaco. Altre aree interessate da scarsa adesione delle malte corrispondono al bacino di Marte, alla sua mano sinistra e ai tre putti raffigurati a destra di Venere (ali del primo, glutei del secondo e viso del terzo). Sulla gamba destra di Amore una fessurazione con andamento verticale mostra i segni di un recente allargamento. Amedeo Belluzzi (1998) assegna a questo affresco il numero 498.
Data di creazione:
1526 ca. - 1528 ca.; sec. XVI, secondo quarto; 1526 - 1528
Soggetto:
mitologia
Bagno di Venere e Marte
Materia e tecnica:
affresco finito a secco
Estensione:
altezza: cm 374; larghezza: cm 358
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
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Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Civico di Palazzo Te, Viale Te, 13 - Mantova (MN), Italia - proprietà Comune di Mantova
Data di modifica: 1913 - 1919; 1940 - 1943; 1984
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0302129003-6
In: Complesso decorativo di Palazzo Te
Identificatore: work_6577
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale