Impresa del sole
Tipo:
Opere; decorazione parietale; Immagine fissa
Categoria:
Pittura
Autore:
Pippi Giulio detto Giulio Romano
L'impresa del sole, risalente alla seconda metà del Trecento, è la prima a figurare tra i racemi vegetali dai colori vivaci nella fascia decorativa superiore della parete Sud. Come tutte le divise rappresentate in questa stanza, essa è affrescata all'interno di una finta cornice ovale color oro e rossiccio a baccelli a sua volta contenuta da un cartiglio ornato da grappoli d'uva ed impreziosito da risvolti dorati. Si tratta di una delle più antiche imprese gonzaghesche, legata in modo particolare a Ludovico II (1412-1478), bisnonno di Federico e II marchese di Mantova, ma adottata anche dai suoi successori. Molti palazzi e ville di proprietà dei Gonzaga conservano infatti ambienti il cui nome più diffuso è proprio quello di "camera del Sole", ad esempio la stanza a pian terreno all'interno del Palazzo di San Sebastiano, residenza fatta edificare da Francesco II (1466-1519), nipote di Ludovico, padre di Federico, marito di Isabella d'Este e IV marchese di Mantova. Il sole raggiante compare anche nel fregio dei sottotetti di Palazzo Te. L'immagine, ovvero il corpo, è costituito da un sole rosso raggiante reso con volto di putto, molto simile peraltro a quello dei putti reggi impresa decorati nella camera, attorno al quale si snoda un cartiglio di colore azzurro privo di iscrizioni. Il motto (anima), che oggi non compare più a causa della consunzione della superficie pittorica, recita "PAR UN DESIR" o " PER UN DISIR" ("per/ a causa di un desiderio"). Rispetto all'iconografia tradizionale, la divisa rappresentata in questa camera si distingue per la riduzione numerica dei raggi: in questo caso specifico se ne contano sedici. ll sole rimanda al concetto di divinità e pertanto si carica di simbologia positiva. Dall'osservazione diretta e ravvicinata si è potuto stabilire che l'impresa costituisce una giornata a parte, realizzata in un momento successivo rispetto alla cornice e al cartiglio, a sua volta eseguito successivamente rispetto al primo putto reggi impresa di sinistra. Inoltre la fotografia allegata a luce radente mette in risalto le numerose incisioni indirette che seguono scrupolosamente il contorno del viso, delle palpebre degli occhi e delle labbra del sole, oltre all'andamento di alcuni raggi e del cartiglio. L'osservazione ravvicinata ha permesso altresì di individuare tracce di doratura, in realtà poco leggibili poichè assai sbiadite, sul risvolto in basso a destra del cartiglio contenente tale impresa, caratteristica riscontrata anche su altri risvolti dei cartigli delle imprese affrescate sulla parete Sud. Il mascherone sottostante, non più leggibile a causa del pessimo stato di conservazione, è stato eseguito insieme al cartiglio in un'unica giornata.
Data di creazione:
1527 ca. - 1530 ante; sec. XVI, secondo quarto; 1527 - 1530
Soggetto:
decorazioni e ornati
Impresa gentilizia
Materia e tecnica:
affresco
Estensione:
altezza: cm 78
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Civico di Palazzo Te, Viale Te, 13 - Mantova (MN), Italia - proprietà Comune di Mantova
Data di modifica: 1950; 1983; 2009
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0302128992-28
In: Complesso decorativo di Palazzo Te
Identificatore: work_6112
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale