Gonfalone dei Legisti
Annunciazione con angeli e committenti
stendardo processionale
Tipo:
Opere; stendardo processionale; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Niccolò di Liberatore (1430 - 1502)
Il gonfalone proviene dalla cappella dedicata alla Vergine annunziata nella chiesa di santa Maria dei Servi a Perugia, concessa all’omonimo sodalizio nel 1466. In quell’occasione venne commissionata l’opera in sostituzione di un altro dipinto più antico. In seguito alla distruzione della chiesa avvenuta nel 1542, per far posto alla Rocca Paolina voluta da Paolo III, il dipinto, come molti altri, venne trasportato nella chiesa di santa Maria Nuova. Al suo interno dapprima fu collocato sull’altare maggiore, successivamente su di un altare del transetto e poi nella parete di facciata. Nel 1863 il gonfalone entrò in Pinacoteca, in seguito ai provvedimenti di soppressione degli ordini religiosi. La presenza nel dipinto dei notai non è casuale, dalle fonti, infatti, si ricava che il Collegio dei Legisti era particolarmente devoto alla Vergine annunziata e che il 25 marzo si recava ogni anno in processione all’altare a Lei dedicato nella chiesa dei Servi e poi in santa Maria Nuova. Il gonfalone presenta, inoltre, alcune analogie iconografiche con l’Annunciazione e san Luca, dipinta da Benedetto Bonfigli nel sesto decennio del XV secolo. E’ il caso del muro di cinta, ornato di motivi all’antica, che delimita il giardino di delizie o del gusto fiorito presente sia nel dipinto del Bonfigli (lo sgabello ai piedi della Vergine e la loggia sovrastante), che in quello dell’Alunno (l’elaborato trono). Entrambi, infine, testimoniano la devozione da parte dei notai al Sacro Mistero, resa implicitamente dal Bonfigli nella figura del san Luca scrivente, invece chiaramente espressa da Niccolò di Liberatore nei Legisti dipinti in primo piano. L’opera del folignate si caratterizza per un maggiore accento adriatico, evidente soprattutto nel trono ancora di gusto gotico, che recentemente (Galassi, 1994, pp.194-206) è stato accostato ai troni delle Virtù di Palazzo Trinci a Foligno. L’attribuzione a Niccolò di Liberatore detto l’Alunno spetta al Rumohr, che nel 1927 ne propose per primo il nome, seguito poi da quasi tutta la critica successiva. L’opera si colloca nella carriera dell’artista in un momento in cui oltre alle componenti toscane (Bartolomeo di Tommaso e Benozzo Gozzoli) intervengono nel suo linguaggio anche influenze marchigiane caratterizzate da un forte retaggio tardogotico. Riguardo alla committenza Lunghi (1996, p.168) propone di vedere un intervento di Braccio Baglioni, lo studioso, infatti, nota che il dipinto era destinato alla medesima chiesa dove era situata anche la cappella di famiglia, inoltre dalle fonti risulta che un componente della famiglia Baglioni nel 1466 faceva parte della Confraternita dell’Annunziata, che trattò l’acquisto della cappella in santa Maria dei Servi.
Gonfalone processionale con supporto costituito da tre strisce di tela cucite verticalmente, successivamente ancorate ad un telaio ligneo.
Data di creazione:
1466 - 1466, sec. XV, seconda metà; 1466
Soggetto:
Annunciazione con angeli e committenti
Personaggi: Maria Vergine; San Gabriele arcangelo; Eterno. Figure: angeli adoranti; angeli musicanti; legisti.
Materia e tecnica:
tela/ pittura a tempera
Estensione:
altezza: cm 341; larghezza: cm 172
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
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Oggetti digitali
Indirizzo: Palazzo dei Priori, Corso Vannucci 19 - 06100 Perugia, Perugia (PG) - esposto sala 12,inv. 169 (1918)
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 10-00016236
In: Galleria Nazionale dell'Umbria - Opere Esposte
Identificatore: work_15830
Diritti
Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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