dipinto

Tipo:

Opere; dipinto; Oggetto fisico

Categoria:

Opere d'arte visiva

Autore:

ambito umbro

Il fregio nella sua interezza è ricordato da Siepi (1822,p.790) come opera di Raffaello, posto come predella nella pala con l'Adorazione dei Pastori di Domenico Alfani (Galleria Nazionale dell'Umbria, inv.351), nel terzo altare a sinistra, nella chiesa di S.Francesco al Prato. La C.A.P.U. ne indica l'originaria appartenenza alla Deposizione, dipinta nel 1507 per Atalanta Baglioni, oggi alla Galleria Borghese a Roma. Controverse sono quindi le teorie riguardanti la sistemazione originaria di questo fregio. Per quanto riguarda il problema dell'attribuzione, il Fischel (1948, p.64) reputa autografi raffaelleschi questi quattro dipinti, mentre il Santi (1985, pp. 122-123) scarta l'autografia raffaellesca, riconoscendo però nel fregio "un' eleganza classica ed una organicità del motivo" insoliti nel repertorio umbro. Egli ipotizza in Raffaello l'autore del disegno del fregio, eseguito poi da qualche collaboratore.
Le quattro tavolette dovevano formare un unico fregio, raffigurante coppie di putti alati, seduti su teste di ariete, che offrono vasi di frutta a Grifi incoronati. Proprio la presenza di questi ultimi ha fatto pensare che si volesse alludere allo stemma di Perugia e a Grifonetto Baglioni. L’operazione di divisione in quattro parti del fregio, avvenuta in epoca imprecisata, ha causato la perdita di alcune parti del fregio stesso, compromettendone ulteriormente una corretta lettura.

Data di creazione:

1500 - 1524, sec. XVI, primo quarto; 1500 - 1524

Soggetto:

putti e grifi
Figure: putti alati su teste di ariete. Animali fantastici: grifi.

Materia e tecnica:

tavola/ pittura a olio

Estensione:

altro: cm 12 x 37