Tipo:
Luoghi della cultura; Ente/Istituzione
Categoria:
Musei d'arte
Pensato per l’esposizione delle più significative opere d'arte e di fede della Pieve di Gemona, il Museo avrebbe dovuto aprirsi nella trecentesca Canonica vecchia, nei pressi del Duomo, nel 1976. Il terremoto del 6 maggio mandò all’aria ogni programma e s’è dovuto attendere il 2006 par poter inaugurare un museo all’altezza di uno dei patrimoni culturali ecclesiastici tra i più importanti della Diocesi di Udine.
Tra le opere ospitate nella sezione dedicata alla scultura si distinguono una Madonna con Gesù bambino (marmo di impostazione veneto-bizantina del pieno Duecento); un Cristo risorto di Girolamo Paleario (primo Seicento); un Padre eterno della bottega di Girolamo Comuzzo (seconda metà del Seicento come diverse figure di Angeli e Santi). La sezione dedicata alla pittura si apre con lacerti di affreschi del Duecento: dal Duomo il volto di una Santa e quello, mutilo, di un Santo monaco; dalla facciata del vicino Ospedale l'Imago pietatis trecentesca. Alla fine del Quattrocento, e forse alla bottega fiorentina di Sandro Botticelli, va assegnata la dolce Madonna in adorazione del Figlio mentre una piccola tavola con San Girolamo potrebbe rimandare al Pordenone. Ai due secoli successivi appartengono lavori veneti e friulani con la Vergine e una serie di Apostoli di Giovan Battista Tiani. Della prima metà del Novecento è l’affresco di Santa Lucia, del gemonese Giuseppe Barazzutti e l’Annunciazione di Fred Pittino. Nelle sale vicine ricca esposizione di parati liturgici.
Formatosi nel corso dei secoli, il Tesoro del Duomo offre una ricca scelta dell'oreficeria liturgica friulana. Del Tre-Quattrocento sono due Reliquiari con la coppa di cristallo, piede e fusto ornati di filigrane e smalti. Ma l’opera più emozionante è l’Ostensorio d’argento dorato uscito nel 1434 dalle mani di Nicolò Lionello, orefice e architetto udinese. Si tratta di uno degli ostensori più belli del Gotico italiano, ricco di decorazioni simboliche e di scene sorprendenti che si fondono in una fantastica architettura piramidale. Di Lionello è anche una Pace, con l’Incoronazione della Vergine, e le Figure di una croce astìle. Al secolo successivo appartengono un’elegante Navicella; una Crocetta-Reliquiario; un Calice d’argento. Del Seicento sono le statue bronzee di San Nicolò e San Valentino di Girolamo Campagna. Gli ultimi tre secoli comprendono Calici, Pissidi, Reliquiari, Crocifissi d’avorio e Sportelle di tabernacolo. Delle opere più recenti fa parte il Calice donato al Duomo da Papa Giovanni Paolo II durante la sua visita a Gemona, il 3 maggio 1992.
Per l’alto valore artistico, al Tesoro appartengono i Libri corali prodotti nel Convento antoniano di Padova nella seconda metà del Duecento. Sono antifonari e graduali ornati da oltre cento splendidele miniature, acquistati per il Duomo quando la Basilica del Santo si dotò di nuovi libri liturgici. Il Graduale secondo offre uno dei più antichi ritratti esistenti di Sant’Antonio. Nella sala è esposto anche il Registro battesimale della Pieve risalente al 1379, a tutt’oggi il più antico registro battesimale conosciuto nel mondo.
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
È riferito da:
consulta la scheda dell'Anagrafe Luoghi della Cultura [Error: "Url not found"]
È gestito da :
Gestore: Parrocchia "S. Maria Assunta" - Gemona del Friuli
Fonte dati
Anagrafe Luoghi della CulturaIdentificatore: mus_11264
Diritti
Detentore dei diritti: Ente ecclesiastico o religioso
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale