busto di Giulia di Tito
cammeo
Tipo:
Opere; cammeo; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Il cammeo è molto probabilmente identificabile con la "Julia di Tito di corgnola col fondo bianco" descritta da Averardo Serristori, ambasciatore fiorentino a Roma, tra le anticaglie del vescovo di Viterbo Sebastiano Gualterio acquistate nel 1575 dal granduca Francesco I al termine di un lungo negoziato, al quale presero parte, in veste di mediatori, il cardinale Ferdinando de' Medici e l'incisore di cammei Domenico Compagni, detto Domenico de' Cammei. L'opera è ricordata per la prima volta negli inventari fiorentini all'interno della collezione di gemme di Cosimo III, minuziosamente descritta da Luigi Strozzi nel catalogo del 1676: "Testa di donna fatta per un Giulia di Tito. In Corniola" (BdU, ms. 78, n. 19). La pietra, confrontabile per lo stile dell'incisione con altri tre esemplari del Museo degli Argenti (inv. Gemme del 1921, nn. 50, 79, 88), fu inserita, sul finire del XVIII secolo, da Tommaso Puccini nel gruppo di opere da riprodurre in gesso per uno scambio di impronte con il Cabinet des Antiques della Bibliothèque Nationale di Parigi.
Montatura in oro con due maglie circolari saldate alle estremità verticali.
Data di creazione:
1540 - 1560, sec. XVI, metà; 1540 - 1560
Soggetto:
busto di Giulia di Tito
Personaggi: busto di Giulia di Tito di profilo verso destra.
Materia e tecnica:
corniola/ incisione; oro
Estensione:
altezza: mm 51; larghezza: mm 30
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Firenze (FI) - Mezzanino, sala delle gemme.,inv. Inv. Gemme n. 74 (1921)
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 09-00157834
In: Tesoro dei Medici: Museo degli Argenti
Identificatore: work_64762
Diritti
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale