Divinità femminile
Statuetta
Tipo:
Opere; Statuetta; Oggetto fisico
Categoria:
Reperti archeologici
Autore:
La statuetta bronzea ritraente verosimilmente la dea titolare del culto con la relativa iscrizione costituisce uno dei documenti di maggiore interesse e rilevanza restituiti dal santuario sepinate.La statuetta si segnala, oltre che per la raffinata qualità dell'esecuzione, anche per un'iconografia che non trova riscontri nel repertorio di bronzetti sia del Sannio che di tutto l'orizzonte italico. Infatti, nonostante alcuni particolari antiquari siano comuni ad una vasta produzione di figurine femminili, sia divinità che offerenti, diffuse in santuari e stipi votive italichetra IV e II secolo a.C., tuttavia per la sicurezza nell'impostazione chiastica e l'originaledisposizione delle braccia che accompagnano la leggera torsione del corpo, tale bronzettotrascende la corsività e la stereotipia tipiche di quella produzione e sembra piuttostoguardare direttamente a modelli della grande statuaria greca ellenistica. Se la statuetta quindi può essere assegnata ad un ambito produttivo genericamente magno-greco da datare tra III e II secolo a.C., alcuni elementi sembrano indicare un riadattamento locale in funzione della dedica al santuario.L'iscrizione in osco sulla base è stata realizzata in loco e ad hoc.Per quanto concerne l'identificazione del soggetto, la lettura dell'iscrizione esclude che sipossa trattare dell'offerente -che è di sesso maschile - e quindi fa ragionevolmente ritenereche la statuetta restituisca l'immagine della dea, cui essa stessa è dedicata e che peròrimane anonima. Considerando l'aspetto iconografico si può rilevare che in ambito greco,cui appunto è da attribuire la produzione del pezzo, bronzetti a figura femminile convolatili in mano rimandano al culto di due sole divinità: Hera e Afrodite. Se la prima presenta talvolta come attributo un'oca (La Rocca, 1988, pp. 841- 842, n. 213), è evidente però che l'aspetto complessivo della figura e il suo abbigliamento si attagliano meglio ad un'Afrodite.Tuttavia il volatile nella mano di Afrodite- in quella come in gran parte delle altre riproduzioni -è una colomba, mentre l'uccello della statuetta di San Pietro è senza dubbio anas clypeata (mestolone). Si rileva incoerenza tra la corsiva stilizzazione del volatile e la resa naturalistica della figura umana: potrebbe essere spiegata con la sostituzione dell'attributo che la statuetta esibiva originariamente con uno di diversa produzione e provenienza. In effetti l'anatra posata sulla mano sinistra trova confronto, nel suo profilo sinuoso e nella semplificazione delle superfici,con una serie di appliques, pertinenti originariamente a vasi aperti o a coperchi di ciste, diffusein area etrusca tra IV e III secolo a.C. Tale sostituzione potrebbe essere dovuta alla necessità di adattare l'immagine alculto della divinità celebrata nel santuario sepinate.
Soggetto:
Divinità femminile
Figura femminile vestita stante, di età giovanile. Testa leggermente volta a sinistra con pettinatura divisa da scriminatura centrale, con ciocche ondulate sulla fronte, raccolta sulla nuca in uno chignon e cinta da stretta fascia. Volto ovale con sopracciglia ricurve, occhi allungati e dai margini rilevati, naso diritto, bocca piccola leggermente socchiusa, mento sfuggente, orecchie parzialmente coperte dai capelli e decorate da orecchini a semplice bottone circolare e alto collo tornito. La figura è vestita di una tunica con scollatura a"V", stretta appena sotto i senida una cintola e fermata sulla spalla destra da una fibbia circolare.Sopra la spalla sinistra è gettato un mantello che scende a coprire diagonalmente il corpo.Il braccio destro, scoperto, è piegato e la mano si appoggia all'anca, mentreil sinistro, con l'avambraccio nudo proteso in avanti, tiene nel palmo dellamano un'anas clypeata dal caratteristico becco ricurvo, collo sinuoso, ali appena abbozzate.
Materia e tecnica:
Bronzo fuso. Particolari ripassati con cesello profilatore
Estensione:
altezza: cm 22; altro: cm h. base 7
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Mostra "La Dea, il Santo, una Terra", Altilia, Sepino (CB) - Borghetto Maglieri, inv. 53878
Riferimenti
È riferito da: Scheda ICCD RA: 14-00085002
Identificatore: work_53485
Diritti
Detentore dei diritti: proprietà Stato, Ministero Beni e Attività Culturali
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale