Cristo in trono adorato da angeli
Tipo:
Opere; scomparto di polittico; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
La tavola era la parte centrale di un più vasto polittico, di cui si sono individiate le seguenti parti: "Undici Santi" (scomparto di sinistra del registro principale, ora a Torino, Galleria Sabauda). Il "Cristo apocalittico" - nella cimasa centrale (al di sopra del Cristo giudice ora a Brera)- effiggiato con i capelli e la barba canuti vestito di una lunga veste con fascia d'oro e nelle mani un globo con sette stelle e le chiavi; sono visibili ancora accanto alla sua bocca due linee incise che sembrano testimoniare una prima ideazione della spada a doppio taglio che, nella visione di Giovanni, gli uscivano dalla bocca, poi eliminate in corso d'opera o perdute in un antico restauro. Facevano parte della cimasa a sinistra del "Cristo apocalittico" la tavoletta con la "Vergine" e a destra il "Battista" - identificato a lungo con il prfeta Isaia- (le tre tavolette che componevano la cimasa, sono ora alla National Gallery di Londra). La predella, in cui erano narrate "Storie di Cristo post - mortem", era composta da uno scomparto centrale e due laterali: quello centrale comprende gli episodi dell'" Apparizione di Cristo a Pietro" identificata anche con "Cristo sul lago di Tiberiade"- episodio durante il quale è rivolto l'invito a Pietro ad occuparsi del suo gregge -, della "Resurrezione" e dell'" Apparizione di Cristo alla Maddalena"; lo scomparto laterale destro raffigura invece "Cristo, apparendo agli Apostoli, mostra e fa toccare il costato a Tommaso" (entrambi gli scomparti rintracciati sono a Parigi, collezione Bacri). Il terzo scomparto a sinistra è per ora perduto. A parte l'ipotesi di Toesca (1951), successivamente smentita, di collegare i pannelli con quelli provenienti dal Polittico d'Ognissanti, resta incerta l'originaria appartenenza del pannello ad un trittico o ad un più ampio polittico. Si trattava, comunque di un imponente complesso, smembrato e affluito sul menrcato antiquariale. Si deve al Marabottini ( "Giovanni da Milano", Firenze1950) il collegamento dei pannelli di Torino e di Milano, assimilati, oltre che dalle misure, dalla tipologia della carpenteria; Davies (National Gallery Catalogues. The Earlier Italian Schools, Londra 1961)individuò nelle tre cuspidi londinesi le cimase del Polittico, cogliendo anche il legame iconografico del "Cristo giudice" e del "Cristo apocalittico". Un primo cauto accostamento dei due scomparti di predella della collezione Bacri fu avanzata da Boskovitz, accolta poi dalla Gregori. Al polittico lavoro comunque Giovanni da Milano con qualche suo allievo, come dimostra qualche difformità di stile riscontrabile nel pannello di Torino e nella predella. SEGUE IN OSSERVAZIONI (AN).....
Data di creazione:
1360 ca. - 1365 ca.; sec. XIV; 1360 - 1365
Soggetto:
Cristo in trono
Materia e tecnica:
tavola/ pittura a tempera
Estensione:
altezza: cm 152.3; larghezza: cm 68.5
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Pinacoteca di Brera, via Brera, 28 - Milano (MI), Italia, inv. Reg. Cron. 4971 - proprietà Stato: Pinacoteca di Brera
Data di modifica: 2006; 2008
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0300097707
In: Collezione pittura dal XIV al XVII secolo
Identificatore: work_28762
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale