Abito di gala
Tipo:
Opere; Abito di gala; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
L'abito presenta caratteristiche che si diffondono e affermano negli anni intorno alla metà dell'ottocento, quando il bustino è molto attillato e sagomato a punta ed esalta l'ampiezza della gonna, in questo caso semplice, in altri arricchita da balze e volants. La punta sul bustino, in gran voga intorno al 1840, negli anni successivi si accorcia specialmente nelle confezioni da giorno. la linea sartoriale dell'abito si ispira alla moda romantica; tuttavia alcuni elementi del manufatto inducono a pensare a rimaneggiamenti avvenuti in un'epoca imprecisata su un modello ottocentesco. Il motivo del punto smock è tipico della metà degli anni 40; ma la cucitura della scollatura appare piuttosto incoerente quasi fosse il risultato di un taglio. L'elemento di maggiore stonatura, comunque, è rappresentata dai piccoli volants delle maniche, rifiniti con tagli a zig-zag, realizzati con un tipo di forbice non ancora diffusa nel periodo cui si è fatto riferimento. L'abito appartiene al Comune di Mirto cui è stato venduto dall'Arch. Giuseppe Miraudo insieme ad un cospicuo nucleo di beni ( deliberazione del c. c. n. 15 del 28-06-1991). Secondo quanto riportato dallo stesso Arch. Miraudo, il vestito apparteneva alla famiglia palermitana Bordonaro; alla stessa proprietà attribuisce un altro esemplare appartenente allo stesso gruppo di oggetti ( cfr. sch. n. cat reg. provvisorio 1060). i due abiti, mostrano caratteristiche comuni, sia estetiche che strutturali: entrambi sono realizzati in taffetas di seta verde, benché di sfumature differenti, ed entrambi evidenziano la stessa linea con l'ampia gonna contrapposta allo stretto corpino; identiche sono le smerlature che rifiniscono al vivo i volants che decorano in un caso le maniche nell'altro la gonna. È ipotizzabile che su antiche confezioni, realizzate intorno ala metà dell'ottocento, siano stati introdotti dei cambiamenti e degli aggiornamenti ritenuti opportuni per un riutilizzo. Non e' possibile attribuire ad una precisa manifattura l'esemplare, anche in ragione delle modificazioni che ne hanno in parte alterato la struttura. L'abito è comunque esemplare delle atmosfere preziose vissute dalle nobili famiglie siciliane.
Abito di gala in unico pezzo in taffetas di seta verde smeraldo. Corpetto steccato, drappeggiato sul davanti da pieghe lasciate morbide sul seno fermate sull'addome con una lavorazione a "nido d'ape". Ampia scollatura rotonda da spalla a spalla. Maniche cortissime a palloncino con doppie ruches smerlate realizzate nello stesso tessuto e orlate di merletto valencienne avorio. Vita leggermente a punta. La chiusura sul dorso è formata da piccoli fori metallici entro cui si inseriva una stringa. Gonna a cupola increspata alla vita da fitte pieghe.
Data di creazione:
1850 - 1850, Sec. XIX, Metà; 1850
Materia e tecnica:
Seta/ taffetas
Estensione:
altro: cm Lunghezza totale posteriore 153
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Palazzo Cupane, Via Cupane 64, 68, Mirto (ME), Sicilia
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 19-00330452
In: Collezione del Museo del Costume e della Moda siciliana
Identificatore: work_68909
Diritti
Diritti: Comune di Mirto
Detentore dei diritti: Proprietà Ente pubblico territoriale
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale