Polifemo Galatea e Aci
Tipo:
Opere; dipinto; Immagine fissa
Categoria:
Pittura
Autore:
Pippi Giulio detto Giulio Romano
L'affresco occupa la parte centrale della parete occidentale, compresa fra le due finestre e chiusa, in basso, dal camino. All'interno è la titanica figura del ciclope Polifemo, raffigurato qui con clava e siringa a sette canne. In basso, a destra, sono invece Aci e la ninfa Galatea. A sinistra del ciclope compare un orso. Il soggetto dell'affresco è legato alle Metamorfosi di Ovidio (XIII, 740-897). La gigantesca figura del ciclope è protagonista assoluta della scena, e la critica è concorde ad attribuirla al pennello di Giulio Romano. L'affresco è realizzato su ventitre stesure di malta (giornate). Per quanto concerne le tecniche di riporto del disegno si riscontra la presenza di incisioni indirette da cartone su tutta la figura di Polifemo. In alcuni casi, come nel viso e nella siringa, le linee del disegno riportato sono state poi rinforzate con incisioni dirette. Alcuni dettagli del viso del ciclope (il contorno della narice e l'occhio al centro della fronte) rappresentano rari casi di spolvero per la realizzazione della figura di Polifemo. Si segnala invece un largo impiego dello spolvero - perlopiù inciso - sulle figure di Aci e Galatea. Particolarmente evidenti le tracce sulla piega della gamba sinistra di Aci, sul nastro fra i capelli di Galatea e sulle mani di entrambi. Si riscontrano diffuse aree di scarsa coesione fra gli strati dell'intonaco, soprattutto in corrispondenza delle crepe che feriscono la pellicola pittorica. Altre problematiche riscontrate sono: variazioni cromatiche in ritocchi alterati su mano destra Polifemo; fuoriuscite recenti di sali sulla siringa; sollevamenti della pellicola pittorica e piccole cadute puntiformi sul viso di Polifemo; sollevamenti nella zona compresa fra il braccio del ciclope e il peduccio sulla sinistra. La figura di Polifemo presenta sulla coscia sinistra un cretto diffuso, bloccato del precedente restauro. Buona parte della superficie dell'affresco è pervasa da un diffuso imbiancamento causato dalla presenza di sali intrappolati sotto uno strato di resina acrilica. Amedeo Belluzzi (1998) assegna a questo affresco il numero 508.
Data di creazione:
1526 ca. - 1528 ca.; sec. XVI, secondo quarto; 1526 - 1528
Soggetto:
mitologia
Polifemo Galatea e Aci
Materia e tecnica:
affresco finito a secco
Estensione:
altezza: cm 443; larghezza: cm 340
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Civico di Palazzo Te, Viale Te, 13 - Mantova (MN), Italia - proprietà Comune di Mantova
Data di modifica: 1913 - 1919; 1940 - 1943; 1985; 2011
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD OA: 0302129003-10
In: Complesso decorativo di Palazzo Te
Identificatore: work_6554
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale