Chiostro
chiostro della chiesa di S. Croce a Firenze
dipinto
Tipo:
Opere; dipinto; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Questo studio del chiostro di Santa Croce di Abbati è sicuramente una delle opere che meglio esprime l'interpretazione degli effetti di macchia già avviati, sin dal 1858, da Signorini e Cabianca. Il pretesto dei masssi squadrati addossati l'uno all'altro durante i lavori di restauro del chiostro di Santa Croce e colpiti dal sole, offre all'artista la possibilità di rendere, con particolare e sintetica evidenza, la definizione della luce in rapporto ai volumi. Per la condotta pittorica, con la larga maniera del colorire e l'incisiva arditezza luminosa l'opera sembra porsi tra il 1861 e il 1862, quando Abbati orienta la sua indagine verso gli esterni degli edifici religiosi, i cui interni ombrosi e silenti l'avevano reso noto al pubblico fiorentino (cfr Cappella del Podestà, catalogo generale, n. 163). Le soluzioni adottate in questa tavola trovano svolgimento in due tele di più ampie dimensioni, dove il chiostro si anima di alcune figure: una, già appartenuta a Mario Borgiotti (cfr. Dini 1987), l'altra, ora in collezione Jucker, ma proveniente dalla raccolta di Mario Galli come questo studio. Il "Chiostro" fu acquistato per lire duemila nel 1932 dalla Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti.
Data di creazione:
1861 - 1862, sec. XIX; 1861 - 1862
Soggetto:
chiostro della chiesa di S. Croce a Firenze
Architetture: chiostro. Figure: figura maschile. Elementi architettonici:pietre.
Materia e tecnica:
tavola/ pittura a olio
Estensione:
altezza: cm 19.3; larghezza: cm 25.2
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Palazzo Pitti, P.zza Pitti, 1, Firenze (FI) - sala 6,inv. Cat. Gen., n. 175 (1936/ 1937)
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 09-00342211
In: Capolavori della Galleria d'Arte Moderna
Identificatore: work_64302
Diritti
Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale