angelo custode
dipinto
Tipo:
Opere; dipinto; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Copia da Antiveduto Grammatica, pittore caravaggesco attivo a Roma nel primo trentennio del XVII secolo. La prima versione del dipinto databile prima del 1620, è documentata dal Baglione esistente nella chiesa di S. Agostino a Roma; tale collocazione è confermata dal Titi nel 1686, mentre nella sua seconda edizione della guida di Roma ( Descrizione delle pitture sculture e architetture esposte al pubblico in Roma, 1736) è nominata solo una replica a S. Pudenziana, datata 1618. Altre repliche o copie, sono al Museo Civico di Palermo e al Museo di Marsiglia. Si tratta di un'immagine popolare che ebbe larga diffusione nel periodo della Controriforma, per il suo forte valore propagandistico e devozionale. Il culto dell'angelo custode, nato a Rodi nel 1500 e rapidamente diffusosi in Occidente, dopo il Concilio di Trento, assume il valore di personificazione della chiesa, intesa come tramite terreno tra Dio e l'uomo (cfr. A. Marino, Un caravaggesco tra controriforma e barocco: Antiveduto Grammatica, "L'Arte" 1968, pp. 58-60 e p. 82, nota 34).
NR (recupero pregresso)
Data di creazione:
1625 - 1649, sec. XVII, secondo quarto; 1625 - 1649
Soggetto:
angelo custode
Figure: angelo custode; fanciullo. Simboli: (Fede) calice; (Speranza) ancora; (Carità) fiammella.
Materia e tecnica:
tela/ pittura a olio
Estensione:
altezza: cm. 132; larghezza: cm. 91
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Abbazia di Casamari, via Maria, 25, Casamari, Veroli (FR), Lazio - Italia - pinacoteca, sala prima
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 12-00707351
In: Dipinti e sculture della pinacoteca
Identificatore: work_52215
Diritti
Diritti: Ministero per i beni e le attività culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale