motivi decorativi a grottesche con figure di dei e scene mitologiche
decorazione pittorica
Tipo:
Opere; decorazione pittorica; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Gli affreschi decorano la volta della sala principale della farmacia della certosa, le cui pareti sono finemente arredate dalla scansia settecentesca di Giuseppe Kofler che conserva ancora vasi di varie forme e grandezze, databili dal XVII al XIX secolo, utilizzati in passato per contenere erbe, unguenti, droghe e "medicamenti" che resero famose le virtù terapeutiche dei certosini di Trisulti. Nata spontaneamente per i bisogni del monastero, situato lontano dai centri abitati, tra il 1763 e il 1770 l'attuale spezieria fu sopraelevata sul corpo di fabbrica che in origine l'ospitava, al piano terra. Dalla documentazione conservata presso l'archivio del monastero sappiamo che in data 26 agosto del 1788 la decorazione della volta della "spezieria nuova" venne saldata al pittore Giacomo Manco, artista poco noto alla critica ma che ha lasciato a Trisulti diverse altre opere (cfr. A. Taglienti, "La certosa di Trisulti. Ricostruzione storico-artistica", Tipografia dell'Abbazia di Casamari, 1979, pp. 91-96 e 133, lo studioso fa riferimento al "Libro Procura di Casa 1785-1822"). Entro un ovale centrale la dea Aurora guida il carro trainato da due cervi lanciati alla corsa, mentre al suo passaggio tre amorini spargono rose; nella crociera si riconoscono, grazie ai loro classici attributi, Giove sull'aquila, pronto a scagliare fulmini, Mercurio con in mano il caduceo, Diana con la faretra e Giunone sul trono, con lo scettro in mano e un pavone dalla grande coda aperta. Gli affreschi sono stilisticamente ispirati alle grottesche antiche riprese dalla scuola raffaellesca, in particolare alla decorazione della Loggetta del cardinal Bibbiena in Vaticano, di cui il pittore traduce quasi puntualmente alcuni stilemi, non senza qualche impaccio seppure nell'insieme con un effetto sostanzialmente piacevole. Nel dettaglio iconografico della personificazione della Prudenza, ad esempio, Giacomo Manco ripropone la piccola figura di donna alata, che guarda dentro un grande specchio, dipinta da Giovanni da Udine in uno dei medaglioni delle grottesche della loggetta. Scenette mitologiche e divinità dell'olimpo costituiscono figurazioni un po' insolite per un ambiente religioso come quello certosino e sembrano piuttosto cedere alla moda e al gusto del tempo che nella seconda metà del XVIII secolo, anche in seguito ai ritrovamenti dovuti alla scoperta e agli scavi di Pompei, vedevano ritornare in auge questo genere di decorazioni.
decorazione pittorica disposta entro un ovale centrale e quattro vele divise da cornice a rlievo, liscia e dorata; nella parte bassa corre un fregio con paesaggi e animali esotici.
Data di creazione:
1788 - 1788, sec. XVIII; 1788
Soggetto:
motivi decorativi a grottesche con figure di dei e scene mitologiche
Soggetti profani: scene mitologiche. Divinità: Aurora; Giove; Mercurio; Diana; Giunone. Personificazioni: Vigilanza; Prudenza. Attributi: (Vigilanza) specchio; (Prudenza) gallo. Decorazioni: grottesche. Animali: cervi; rinoceronte; elefante; ghepardo; tartaruga; ermellino. Figure: putti. Paesaggi.
Materia e tecnica:
intonaco/ pittura a fresco
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Certosa di Trisulti, via Trisulti, 8, ABBAZIA DI TRISULTI, Collepardo (FR) - farmacia, sala a sinistra, volta
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 12-01220818-0
In: Dipinti e sculture della Certosa
Identificatore: work_41314
Diritti
Diritti: Ministero per i beni e le attività culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale