albero di Iesse
dipinto murale
Tipo:
Opere; dipinto murale; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Il dipinto murale venne scoperto sulla parete esterna del lato meridionale della chiesa abbaziale nel 1994, durante un intervento di risanamento delle coperture del chiostro. In quell'occasione non fu possibile asportare per intero la parte della volta che gli si era addossata, dunque resta visibile solo la porzione superiore e frammentaria del dipinto. Nonostante le cattive condizioni conservative, l'opera costituisce un'importante testimonianza della produzione artistica nel Lazio medievale, sia sul piano stilistico che iconografico. In origine l'affresco doveva campeggiare in posizione centrale, frontalmente all'apertura del chiostro (galleria nord), ed essere dunque immediatamente visibile ai monaci che uscivano dal refettorio, che si trova sul lato opposto (galleria sud). Si deve a Nicoletta Bernacchio una puntuale descrizione e una lettura critica dell'interessante brano pittorico, che la studiosa colloca sul finire del XIII secolo, intorno al nono decennio, per confronti con testi cardine della pittura romana (cfr. M. Righetti, N.Bernacchio, Una nuova testimonianza della Fossanova duecentesca e il suo contributo alla storia del chiostro, in De lapidi bus sententiae. Scritti di storia dell'arte per Giovanni Lorenzoni, a cura di T. Franco, G. Valenzano, Padova 2002, pp. 363-372). I limiti cronologici per la realizzazione dell'affresco, infatti, hanno come termine post quem quello della costruzione della chiesa e come termine ante quem quello della realizzazione della volta del braccio settentrionale del chiostro, ossia ci si muove in un arco temporale che va dalla seconda metà del XII-inizi del XIII secolo, quando fu avviato il cantiere della chiesa, a un momento non individuabile con precisione ma comunque successivo a quello della ricostruzione del braccio meridionale del chiostro, verosimilmente collocabile tra la fine XIII e l'inizio del XIV secolo. Analizzando l'impianto generale dell'immagine, i colori, il gusto ornamentale e ciò che dello stile si riesce a intravedere nelle figure superstiti, la Bernacchio ha ristretto ulteriormente il campo della datazione e dei riferimenti culturali dell'affresco. La diversità dello stile delle figure, rigide quelle della Madonna e dell'angelo nel clipeo, più morbide e variate quelle dei profeti, soprattutto nei volti, lasciano ipotizzare che l'affresco non sia opera di un unico maestro ma di più mani, operanti comunque all'interno della stessa bottega. All'ambito del tardo Duecento romano rimanda la ripartizione in riquadri monocromi all'interno dei quali si sviluppa il motivo classico dei tralci vegetali (che trova confronti ad esempio nelle decorazioni medievali del Sancta Sanctorum o nella sacrestia dell'Abbazia delle Tre Fontane), il motivo a "nastro pieghettato", le patene. In particolare il tralcio di fiori a tre petali, con quello centrale piegato in avanti (che si ritrovano, ad esempio, nel fregio che circonda il clipeo centrale con S. Benedetto, nella volta della seconda campata della Chiesa inferiore del Sacro Speco a Subiaco, decorazione legata a una cultura romano-assisiate tardo duecentesca), secondo la studiosa può fornire qualche elemento in più per individuare le fonti cui si ispira la bottega operante a Fossanova. Il tralcio e i fiori, infatti, sono contornati in bianco, secondo una tecnica che richiama da vicino le lumeggiature frequenti nella miniatura italiana e francese dell'epoca, piuttosto rare invece nella pittura a fresco; alla miniatura rimanda anche il motivo a "cuore aperto", sempre in bianco, che si vede all'estremità sinistra della fascia. I particolari iconografici dell'immagine di Maria in mandorla e dei profeti posti al di sotto di elementi vegetali che nascono dalla mandola stessa, "sbocciando" con busti di angeli che reggono cartigli, suggeriscono a Nicoletta Bernacchio un'identificazione del soggetto con il tema dell'Albero di Iesse, molto frequente, seppure con diverse varianti, soprattutto nell'ambito della miniatura. Questo motivo iconografico, nato nel XII secolo, si diffuse in ambito cistercense in relazione al particolare culto che i monaci bianchi hanno per la Vergine.
l'impostazione generale è caratterizzata da una ripartizione geometrica entro cui sono inserite le figure.
Data di creazione:
1280 - 1299, sec. XIII; 1280 - 1299
Soggetto:
albero di Iesse
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino. Figure: angeli; profeti. Decorazioni: fascia con tralcio di fiori a tre petali; motivo a nastro pieghettato. Abbigliamento.
Materia e tecnica:
intonaco/ pittura a fresco
Estensione:
altezza: m 1.5; larghezza: m 5
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
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Oggetti digitali
Indirizzo: Abbazia di Fossanova, via S. Tommaso d'Aquino, 1, FOSSANOVA, Priverno (LT) - chiostro, balconata sovrastante il porticato, parete esterna della navatella destra della chiesa, tra IV e V contrafforte
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 12-01221594
Identificatore: work_40492
Diritti
Diritti: Ministero per i beni e le attività culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale