GIOVE ALLATTATO DALLA CAPRA AMALTEA
Tipo:
Opere; disegno; Immagine fissa
Categoria:
Disegni
Autore:
Il foglio reca una attribuzione a Giulio Romano, ripetuta varie volte anche sul cartoncino di supporto, e accompagnata da un riferimento al "Camerino dei Cesari" nel castello di Mantova. Una foto del disegno è conservata nell'album Lampugnani D. 1 (negativo 23298 Perotti). Alcuni appunti a proposito del foglio si trovano nell'album D. 2: in particolare, Riccardo Lampugnani segnala una incisione dello stesso tema eseguita da G.B. Scultori e tratta da soggetto di Giulio Romano. In realtà, l'incisione a cui allude Lampugnani è di Giulio Bonasone (1550 ca.) e riproduce in controparte il disegno preparatorio di Giulio Romano per il "Giove allattato dalla capra Amaltea", dipinto da Giulio Romano tra il 1533 e il 1534 per Federico Gonzaga e ora conservato ad Hampton Court (cfr. cat. n° 60, p. 71 in "Giulio Romano pinxit et delineavit. Opere grafiche autografe, di collaborazione e di bottega", a cura di Stefania Massari, Roma 1993). Dell'invenzione di Giulio Romano, però, il disegno Lampugnani conserva assai poco: appena il gesto della ninfa che trattiene per le zampe posterori la capra Amaltea, e la posizione di Giove bambino, steso sotto il ventre dell'animale. A mio avviso, per la tipologia dei volti femminili, appuntiti e aggraziati, per il tipo di panneggio a pieghe sottili e ritorte, per le preziose rifiniture a sottili filamenti di biacca, il foglio di collezione Lampugnani è da assegnare, piuttosto, ad un artista vicino a Francesco Primaticcio (Bologna 1504-Fontainebleau 1570; si veda, per confronto, la "Figura femminile" del Louvre, cat. 201, pp.375-376 in "Primatice, maitre de Fontainebleau", a cura di Dominique Cordellier, Parigi 2004; o la figura di donna seduta a destra nel "Concerto" dell'Albertina di Vienna, cat. 223, p. 396, in "Primatice..." cit.)
Data di creazione:
1540 ca. - 1560 ca.; sec. XVI, metà; 1540 - 1560
Soggetto:
mitologia
GIOVE ALLATTATO DALLA CAPRA AMALTEA
Materia e tecnica:
carta/ penna/ inchiostro/ acquerellatura/ biacca
Estensione:
altezza: mm 260; larghezza: mm 310
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Museo Poldi Pezzoli, Via Manzoni, 12 - Milano (MI), Italia, inv. 4944 (1997) - proprietà privata
Riferimenti
È riferito da: scheda ICCD D: 0300642243
In: Collezione di disegni di Riccardo Lampugnani del Museo Poldi Pezzoli
Identificatore: work_2695
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale