armatura da torneo a piedi
Tipo:
Opere; armatura da torneo a piedi; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Panattaro Filippo (1837 - 1873)
L'armatura giunse in museo nel 1839, proveniente dalla collezione della famiglia bresciana Martinengo della Fabbrica acquistata dal re Carlo Alberto. Da un punto di vista stilistico e tecnico essa richiama modelli italiani da torneo di fine Cinquecento, pur essendo pesantemente integrata e modificata nella sua struttura. Dall'archivio storico dell'Armeria Reale (fasc. 11 ) è emerso un documento redatto da Filippo Panattaro, armaiolo del museo succeduto nel 1858 a Giovanni Mussone (di cui era assistente e aiutante fin dagli inizi), che descrive i lavori da lui svolti fra il 1835 e il 1850. Alla voce numero 843 viene descritto l'intervento integrativo su questa armatura, di cui esegue "cosciali, gambali e rondella al braccio destro", nonchè il "disegno variato in tanti filetti dorati [...] e tutta bronzata alla sanguigna". L'armatura dunque era bianca, probabilmente già con il medaglione, inciso all'acquaforte. Il documento risulta essere un importante testimone degli interventi integrativi ("di restauro") svolti in museo, che venivano effettuati su quelle armature giudicate incomplete o rovinate dal tempo o più semplicemente per un aggiornamento del gusto o per integrare un dato storico (come per i fulmini incisi sull'armatura B.5, anch'essi opera di Panattaro, eseguiti perchè l'armatura proveniva da Casa Martinengo, che ha tra le sue imprese proprio il fulmine). Se con gli occhi moderni oggi un intervento del genere è considerato deprechevole, all'epoca il dibattito sul restauro e la conservazione di manufatti antichi (oltrepiù facente parte di quelle arti un tempo chiamate applicate o "minori") non era che agli albori; gli interventi integrativi non necessariamente miravano a frodare, ad inventare un falso; piuttosto ad agevolare l'immaginazione, ad evocare un'idea. Essi rientrano perfettamente nella casistica degli interventi integrativi (così come quelli settecenteschi su parti di scultura antiche) testimoni di una passione per un mondo lontano, più che di un malaffare intenzionale.||L'armatura è attribuita al conte Francesco Martinengo, al servizio del duca Emanuele Filiberto di Savoia, per la presenza incisa (sul lato sinistro del petto) di una medaglia ovale con l'immagine di san Francesco. Per una bibliografia si veda: A. Angelucci, Catalogo della Armeria Reale illustrato con incisioni in legno, compilato dal Maggiore Angelo Angelucci per incarico del Ministero della Casa Reale, Torino 1890; F. Mazzini (a cura di), L'Armeria Reale riordinata, Torino 1977; P. Venturoli, F. Cervini, La Galleria Beaumont. Percorso di visita, Torino 2005.
Armatura da torneo bronzata con liste diritte e serpeggianti dorate, composta da: elmo con pennacchio in piume di struzzo, goletta, petto, rotellino da bracciale, schiena, spallacci, cannoni di braccio, cubitiere, cannoni di antibraccio, manopole, panziera, giaco, falda a scarselle, guardarene, cosciali, ginocchielli, schinieri sani, scarpe a becco d'anatra. Sulla sinistra del petto è inciso entro una medaglia San Francesco che riceve le stigmate.||L'armatura è allestita su un manichino moderno in acciaio e imbottito; il complesso è sostenuto da un basamento in legno ottocentesco.
Data di creazione:
1590 - 1599, sec. XVI 1839 - 1850, sec. XIX; 1590 - 1599; 1839 - 1850
Soggetto:
Personaggi: San Francesco; Cristo.
Materia e tecnica:
acciaio/ brunitura; acciaio/ doratura; acciaio/ incisione; ottone; cotone/ velluto; piume di struzzo
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Oggetti digitali
Indirizzo: Armeria Reale, Piazza Castello, 191, Torino (TO) - Galleria Beaumont, finestra 3, a sinistra del cavallo,inv. 2409 (1988)
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 01-00214992-0
In: Armi e armature
Identificatore: work_15562
Diritti
Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale