dipinto
Tipo:
Opere; dipinto; Oggetto fisico; Pratesi ?
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Grassi Giovanni (1843 - 1851)
Il dipinto appartiene alla serie di settantadue tele raffiguranti Cavalieri dell'Ordine Supremo della Santissima Annunziata commissionate dalla regina Maria Cristina, vedova di Carlo Felice, per la Galleria della Chiesa del Castello di Aglie’. Il ciclo fu inaugurato dal ritratto del "governatore di Torino Sallier de La Tour, il comandante delle truppe nel 1821, e ministro degli esteri di Carlo Felice, dipinto nel 1841 dal Capisani (bozzetto a Racconigi)" (cfr. E. Castelnuovo-M. Rosci, a cura di, "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", catalogo della mostra, Torino 1980, v. I p. 396 di Marco Rosci). Al dipinto di grandi dimensioni (cm. 176 x 108) furono accostati, come pendant, il ritratto di Guglielmo di Grandson (226 x 158 cm.) realizzato da Francesco Sampietro e poi il gruppo di tele più piccole (cm. 70 x 50 circa). La scelta tematica della serie s'inserisce nel filone programmatico di esaltazione dinastica condiviso dal nuovo sovrano Carlo Alberto, promotore di progetti analoghi a decorazione della Galleria del Daniele e della Sala del Caffè di Palazzo Reale a Torino, distinguendosi però nella scelta degli artisti coinvolti. La regina infatti, in autonomia dalla sfera ufficiale, predilesse giovani pittori degli stati sardi e vincitori del pensionato a Roma come Angelo Capisani, Gaetano Gallino, Michelangelo Pittatore, Carlo Frigiolini, Francesco Sampietro e Francesco Cusa. Il dipinto ritrae Stefano Manca di Tiesi, Marchese di Villahermosa e Santa Croce, Luogotenente generale, Capitano della compagnia sarda delle Guardie del Corpo del Re, fiduciario di Carlo Felice in Sardegna già nel periodo dell'esilio e del vicereame (m. 16 luglio 1838), investito dell'Ordine il 22 ottobre 1821 da Carlo Felice (n. 391 o 400). Per confronti iconografici si rimanda alla litografia (firmata "Battaglia dis.ò e lit.ò" e datata "Torino 1851") del ritratto pubblicata nella "Collezione de' ritratti di tutti i personaggi nazionali e stranieri decorati del collare dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata viventi nel 1847" dello Stabilimento Litografico Gio. Battista, ad un'altra litografia di Pietro Ayres del 1839 per il "Dizionario biografico degli uomini illustri di Sardegna" (tav. LIX) e ad un altro ritratto presente in castello. Il dipinto è attribuito nell'inventario del 1984 a Pratesi, pittore di cui non si conoscono dati anagrafici precisi, autore di altri ritratti della serie. Dalla ricerca d'archivio nel fondo" Casa di Maria Cristina, Carte varie" sono emersi un "Preventivo per l'anno 1845 delle commissioni di Belle Arti commesse a diversi artisti di Roma da Sua Maestà la Regina M. Cristina di Borbone" firmato da Luigi Canina il 7 gennaio 1845 (m. 42 fasc. 2) ed un "Consuntivo per l'anno 1846 delle commissioni di belle arti concesse in Roma da S.M. Maria Cristina Regina vedova di Sardegna", in cui sono annotati gli incarichi al pittore per l'esecuzione di alcuni ritratti. In entrambi i documenti non è esplicitato il soggetto delle tele: il primo indica, in uno schema riassuntivo, "Sig. Pratesi pittore. Qualità delle opere: N. 8 ritratti. Termine delle opere: 1845. Prezzo convenuto in scudi: 144. Pagamenti a tutto l'anno 1844: 36. Pagamenti a farsi nell'anno 1845: 108. Totale dei pagamenti a tutto il 1845: 144" ed il secondo "4 novembre Per i rimanenti dei ritratti assegnati al Sig.r Pratesi £. 108" (m. 39, fasc. 17 Belle Arti in Roma). Un terzo documento, "Indicazione delle somme pagate in compimento del Consuntivo dell'anno 1846 per le commissioni di belle arti" stesa da Luigi Canina a Roma il 1 dicembre 1847 (m. 40bis fasc. 30), riferisce però che il 26 Giugno 1847 furono pagati 108 scudi "per i sei ritratti dei primi Cavalieri della SS.ma Nunziata assegnati al Sig. Pratesi" ma eseguiti dai "Sig.ri Pittatore e Fregiolini". Resta dunque aperta la possibilità che sei ritratti in un primo tempo commissionati a Pratesi furono in realtà dipinti, per ragioni al momento ignote, da Michelangelo Pittatore e Carlo Frigiolini. A rendere ancora più complessa la questione dell'attribuzione concorrono la presenza dell'altro ritratto del marchese e il ritrovamento, nel registro dei Conti amministrativi dell'Azienda Maria Cristina per il 1845, di un mandato di pagamento per £. 240 complessive al pittore Giovanni Grassi (mandato n. 256 del 21 agosto 1845) per l'esecuzione di tre ritratti del ciclo di Aglie’, tra cui il " Marchese di Villahermosa nel 1825, come da scrittura 23 novembre 1844". Il pagamento è registrato, con analoga descrizione, anche in una serie di conti parallela (Archivio Duca di Genova, Casa di Maria Cristina, Carte varie, reg. n. 611 Mandati d'Uscita 1845).
Dipinto entro cornice lignea intagliata, dorata con decori a pastiglia negli angoli, da cui pende cartiglio entro cornicetta dorata con iscrizione a penna sul lato anteriore "Stefano di Villahermosa/ 484" e sul retro a matita "36". Ritrae Stefano Manca di Tiesi a mezzo busto, leggermente di tre quarti, in uniforme con mantello dal risvolto rosso con bordo dorato, su sfondo sfumato di colore verde scuro. Il mantello è decorato da numerose onoreficenze, tra zui si riconoscono il gran collare e la placca dell'Ordine Supremo della SS. Annunziata e la croce dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro. Nella parte inferiore del dipinto iscrizione in caratteri stampatello.
Data di creazione:
1844 - 1845, sec. XIX, secondo quarto; 1844 - 1845
Soggetto:
ritratto di Stefano Manca di Tiesi
Personaggi: Stefano Manca di Tiesi.
Materia e tecnica:
tela/ pittura a olio
Estensione:
altezza: cm 70; larghezza: cm 50; altro: cm altezza con cornice 85/ larghezza con cornice 63.5