Area archeologica di Larino - Larino (Campobasso)
Tipo:
Luoghi della cultura; Oggetto fisico
Categoria:
Aree archeologiche; Musei d'arte
Responsabile:
Responsabile: SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO DEL MOLISE
Larino è un centro importante nel territorio dei Frentani meridionali, situato nella località di Piano S. Leonardo che attesta una frequentazione in età preistorica e protostorica. Ha rapporti diretti con la Daunia ed è al centro di vie di comunicazione che uniscono la costa e la parte interna del Sannio, configurandosi fin dall'inizio come un sito di frontiera sia rispetto alla Daunia, sia rispetto all'area sabellica.
Il centro è documentato fin dall'età arcaica, dotato di un impianto urbanistico ippodameo nel IV secolo a.C., raggiunge il massimo sviluppo nel III e II secolo a.C., come mostra l'esistenza di una zecca che evidenzia la sua importanza da un punto di vista amministrativo, commerciale ed economico. Per il I secolo a.C. possediamo l'interessante testimonianza di Cicerone che tramanda l'immagine di una città ricca e corrotta nella sua Pro Cluentio a difesa di Cluenzio, un larinate illustre accusato di veneficio ai danni del rivale Oppianico. Alla crisi di età sillana e post-sillana segue un periodo di splendore (tra la seconda metà del I secolo d.C. e il II secolo d.C.) testimoniato dalla costruzione di edifici monumentali, dell'anfiteatro e dalla sistemazione del foro. Nell'area archeologica di Villa Zappone, residenza dei primi del 1900, è l'anfiteatro, di età flavia, in parte scavato nel banco tufaceo (il primo e il secondo ordine di sedili) e in parte costruito in elevato (gli ordini supe superiori). Si conservano l'arena con il podio, il piano inclinato dell'ima cavea, alcuni vomitoria e le strutture dell'ambulacro del primo ordine. Lo sbancamento necessario alla realizzazione dell'anfiteatro interessò strutture delle fasi precedenti dell'abitato come testimoniano i resti di murature ellenistiche, le tracce di una strada realizzata con ciottoli e le sepolture di età arcaica. L'anfiteatro risulta abbandonato nel tardo impero quando inizia ad essere oggetto di spoliazioni e sarà nel medioevo sede di una piccola area sepolcrale. Degli edifici termali documentati in più punti del sito antico, sono meglio visibili quelli nei pressi dell'anfiteatro; essi vennero realizzati nel II secolo d.C. ed erano probabilmente collegati all'anfiteatro medesimo. Di particolare bellezza sono i mosaici con motivi geometrici, animali marini e fantastici che pavimentavano le vasche e gli ambienti termali.
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