Dalla reinvenzione del paesaggio, allo studio della natura, al paesaggio simbolista Collezione
Tipo:
Collezioni; Collezione
Categoria:
Dipinti
Attraverso la pittura del paesaggio è possibile ricostruire una delle vie che hanno condotto l'arte italiana a liberarsi dai canoni classici, per raggiungere piena autonomia dei propri mezzi. Dal paesaggio arcadico, alla razionalizzazione illuminista della veduta, fino all'età romantica e simbolista, il paesaggio diviene il mezzo privilegiato di espressione. Il momento di maggior sperimentazione si ha alla metà dell'Ottocento quando, attraverso la pittura en plain air, si assiste alla nascita del paesaggio naturalista e verista che avrà i suoi centri maggiori in Toscana, con i macchiaioli, e a Napoli. D'altro canto, a nord, Antonio Fontanesi e, a Roma, Nino Costa, portano avanti alcune delle istanze romantiche traghettandole nella seconda metà del secolo, aprendo le porte alle poetiche simboliste e facendo del paesaggio il genere più adatto a trasmettere la tensione introspettiva fin de siècle. Con l'avanguardia futurista, infine, Boccioni, trasformando la veduta cittadina in uno studio sulla compenetrazione di tempo, spazio e moto, porterà il paesaggio tradizionale italiano al punto di non ritorno, inaugurando una nuova stagione.
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Indirizzo:
Roma, Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, v.le delle Belle Arti, 131, Roma - 001xx - RM
Identificatore:
coll_397
Diritti
Diritti: licenza_CulturaItalia
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale