Raccolta etnografica del Museo del Lino Collezione
Tipo:
Collezioni; Collezione
Categoria:
Beni materiali della tradizione e del folklore
Le raccolte sono composte da un complesso di oltre 9.000 oggetti
Il Museo del Lino ha svolto campagne di catalogazione e inventariazione delle proprie collezioni all'interno del SIRBeC, con cofinanziamento regionale, già a partire dall'inizio degli anni '90.
Negli anni '70 e '80 i musei etnografici sorgevano un po' dovunque con svariate peculiarità e spesso avevano l'aspetto di fondaci di rigattiere, senza una precisa politica Museografica. A Pescarolo si decise di caratterizzare il Museo con la coltivazione e la lavorazione del lino, senza trascurare altri aspetti del lavoro, soprattutto femminile, del mondo contadino di fine '800 inizi '900, quali l'allevamento del baco da seta, il lavoro nei campi, la vita quotidiana. Attraverso le sue collezioni, il Museo racconta la vita del mondo contadino della pianura prima dell'avvento della meccanizzazione agricola. Le sezioni più significative sono rappresentate dalla raccolta di attrezzi che testimoniano tutte le fasi per la lavorazione artigianale del lino, dalla semina alla tessitura, e dalla sezione dei tessuti che, con oltre tremila manufatti, prevalentemente in lino, che coprono un arco temporale dal XVIII secolo ai primi anni del XX e per la quasi totalità prodotti dalla cultura padana - testimonia l'importanza della coltivazione del lino nell'economia del mondo contadino. La povertà dei materiali, la semplicità della tecnica, le discontinuità del filo, contrapposte all'eleganza dei ricami, fanno di questi manufatti, federe, lenzuola, asciugamani e tovaglie dei pezzi unici. Nelle notti invernali, al caldo della stalla, riunite in circolo attorno al lume di lucerna, le donne, da tempo immemorabile, rippetevano le stesse operazioni: le vecchie filavano e rammendavano, le giovani cucivano e ricamavano il loro corredo da sposa. Il Museo conserva inoltre, una ricca collezione di carte da spolvero, provenienti dal lascito Rosa Brunelli, e dalla donazione di Maria Caifa che servivano per trasferire sulla tela il disegno da ricamare. Oltre alla sezione che riguarda la coltura del baco da seta sono esposti anche oggetti di uso quotidiano tra i quali utensili per la casa e la cucina, oggetti devozionali e un'ampia collezione di lucerne e lampade a olio, a petrolio, a cera usate prima dell'utilizzo della energia elettrica. Per la conservazione appropriata di questi materiali - soprattutto dei tessuti - il Museo ha attivato una serie di collaborazioni, con le Soprintendenze competenti e con il Museo del Tessuto di Lione, per adottare metodologie condivise anche a livello internazionale. Lavori, coltivazioni, organizzazione sociale, modi di vita, immutati per secoli, ora scomparsi, vengono restituiti alla memoria dal Museo del Lino attraverso le sue collezioni, testimonianza della vita quotidiana e dei gesti che la gente compiva.
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Indirizzo:
Museo del Lino, Via Mazzini, 73 - Pescarolo ed Uniti (CR) - proprietà privata
Identificatore:
coll_28
Diritti
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale
Riferimenti
È riferito da: scheda SIRBeC COL: COL-LMD20-0000012
In: Museo del lino