L'Annunciazione
ANNUNCIAZIONE
DIPINTO
Tipo:
Opere; DIPINTO; Oggetto fisico
Categoria:
Opere d'arte visiva
Autore:
Gentileschi Orazio (1563 - 1637)
L'Annunciazione venne consegnata da Francesco, figlio di Orazio Gentileschi, a Carlo Emanuele I di Savoia assieme ad una lettera in cui l'artista ricordava che l'anno precedente aveva donato al duca un altro dipinto raffigurante Lot e le figlie, molto ammirato. Quest'opera è identificabile con quella citata nell'Inventario di Quadri di Pittura compilato il 1° settembre 1631 nella Camera Grande verso mezzogiorno del Castello di Torino, come "Quadro del Lotto del Gentileschi, cornice dorata, larg.a p.di 4 1/2, alt.a 3 1/2" (Bava 1995, p. 54), poi nuovamente citata nell'inventario di Antonio della Cornia nel 1635 come "Lot con le due figlie vicini a un sasso, fig. intiere. Del Gentilesco. de'migl.ri. p. 3 1/2. p. 4" (Musei d'arte a Torino, fasc. I, p. 13). Di questa iconografia Gentileschi aveva già precedentemente eseguito una versione per Giovan Antonio Sauli, membro della delegazione genovese inviata a Roma nel 1621 per onorare il nuovo papa Gregorio XV; secondo una notizia biografica scritta da Raffaele Soprani nel 1674 sembra che Sauli, appartenente ad un'illustre e antica famiglia genovese, si fosse talmente entusiasmato per la pittura di Gentileschi vista a Roma da invitarlo a Genova: qui, nel periodo 1621-1623, il pittore gli eseguì tre dipinti, una Maddalena penitente, una Danae e il Lot con le figlie (sul rapporto col Sauli si veda M. Cataldi Gallo 2005). Sempre secondo Soprani queste tre opere recarono a Gentileschi grandissimo successo in città e lo spinsero a eseguirne varie repliche. La versione originaria del Lot viene oggi identificata con quella conservata presso il Paul Getty Museum di Los Angeles (inv. 98.PA.10; M. Newcome Schleier 2001, pp. 172-173 e 180-184), mentre la variante inviata nel 1622 al duca di Savoia potrebbe identificarsi con quella che si conserva a Ottawa, alla National Gallery of Canada (inv. 14811; Newcome Schleier 2001, pp. 196-197). Tra le prove che hanno convinto della correttezza di questa identificazione c'è l'esistenza di un'ulteriore versione conservata presso il castello di Carrù (Cuneo) pubblicata dalla Galante Garrone nel 1989. ||Come già accennato, Gentileschi parlava di questo dipinto nella lettera del 2 aprile 1623 con cui accompagnava l'Annunciazione: "le ho sempre conservata con ogni vivo affetto, e per tal segno gli ho mandato di mia mano quel quadro della fuga di Lott et havendo io inteso da mio figliuolo quanto sia stato a V.S. grato, et da quella honorato fuori di ogni mio merito [...] da tanto alto favore inanimito ho preso ardire mandarnelle un altro maggiore, e meglio del primo, che la S.ma Anuntiata". Evidentemente il pittore aveva preferito instaurare i primi rapporti con la corte sabauda tramite una copia, per poi, una volta saggiato il favore del principe, inviare un'opera di carattere eccezionale: sappiamo infatti che egli, a Genova ormai da due anni, aspirava a mettersi al servizio di una corte europea. Non si sa se l'opera venne ricambiata con un compenso, ma essa venne gradita al punto tale da essere collocata nella "capella et oratorio" adiacenti la camera del duca, dove la ritroviamo nel 1631 (Bava 1995, p. 62). ||Nell'inventario del Della Cornia del 1635 al numero 370, troviamo "L'Annuntiata in piedi Del Gentilesco. De'migliori. p. 51/2 p. 4" nella Camera vecchia di S.A.R., accanto ad opere di Crespi, Morazzone, Procaccini, Cerano (Musei d'arte, fasc. I, p. 20). ||Nel 1682 l'Inventario del Palazzo Vecchio e del Palazzo Ducale lo registra al numero 327 nella Camera Grande, senza però segnalarne l'autore, come "Quadro grande alto piedi cinque, e mezo, e largo tre, ed oncie dieci c.a. rapp.te L'annonciazione dell'Angiolo a Maria Vergine, che sta in piedi vicina ad un letto con cornice indorata" (Musei d'arte, fasc. II, p. 15).||Nel 1754 l'opera era conservata nell'Appartamento a Pian Terreno sotto alla Galleria di S.M. e l'inventario la registra al numero 312 come "La Nunziata - di Orazio Gentileschi" (Musei d'arte, fasc. III, p. 9)||Nel 1777 ritroviamo "L'Annonciation grand Tableau... de Chev.er Gentileschi" nella "Salle" del Palazzo Reale, segnalata al numero 80 del Catalogue des Tableaux redatto da Wehrlin (Musei d'arte, fasc. IV, p. 4).||La Galleria di S.M. il Re di Sardegna lo registra al numero 51: "Con atteggiamento di divina rassegnazione, ed umiltà, tinte di pudore le guancie la Vergine SSma sente dall'Arcangelo Gabriele la predilezione dell'altissimo per essere la madre del Salvatore/ Questo prezioso dipinto è capo-lavoro di codesto sublime artista"; lo Stato Descrittivo dello stesso anno lo registra nella Camera della Principessa di Borgogna del Palazzo Reale (Conoscere la Galleria, p. 111).
Data di creazione:
1623 - 1623, sec. XVII, primo quarto; 1623
Soggetto:
ANNUNCIAZIONE
Materia e tecnica:
OLIO SU TELA
Estensione:
altezza: cm 289; larghezza: cm 198
Condizioni d'uso della risorsa digitale:
Quest'opera di MetsTeca è distribuita con Licenza Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale.
Oggetti digitali
Indirizzo: Palazzo dell'Accademia delle Scienze, Via Accademia delle Scienze, 6, Torino (TO),inv. 161 (1952)
Riferimenti
È riferito da: scheda iccd OA: 01-00217080
In: Dipinti
Identificatore: work_27990
Diritti
Diritti: Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Detentore dei diritti: proprietà Stato
Licenza: Con attribuzione, no opere derivate, senza riuso commerciale