Tipo:
Luoghi della cultura; Oggetto fisico
Categoria:
Abitazioni; Musei d'arte
Responsabile:
Responsabile: POLO MUSEALE DEL PIEMONTE
L’attuale impianto del castello di Moncalieri risale al XVII secolo ed è il risultato dell’ampliamento di un fortilizio medioevale. Nella seconda metà del Quattrocento l’edificio fu scelto come dimora ducale da Jolanda di Valois; nel 1475 vi fu stipulato il trattato tra la duchessa, Carlo il Temerario, duca di Borgogna, e Galeazzo Maria Sforza, duca di Milano.
A partire dal 1610, Carlo Emanuele I diede inizio ai lavori di ampliamento dell’antico maniero, proseguiti sotto Vittorio Amedeo I e la Madama Reale Maria Cristina di Francia: nell’arco di un sessantennio, con l’intervento degli architetti Amedeo di Castellamonte, Andrea Costaguta e Carlo Morello, l’edificio assunse la configurazione odierna.
Il castello fu residenza preferita di Vittorio Amedeo II, che vi morì nel 1732 dopo aver abdicato in favore del figlio Carlo Emanuele III. Durante il regno di quest’ultimo, l’edificio fu oggetto di numerosi interventi, sotto la direzione di Benedetto Alfieri; gli abbellimenti proseguirono al tempo di Vittorio Amedeo III (morto a Moncalieri nel 1796), con l’intervento dell’architetto messinese Francesco Martinez.
L’arrivo delle truppe francesi apportò gravi danni all’edificio, che fu utilizzato come caserma e ospedale militare. Nel 1817, sotto Vittorio Emanuele I, si intrapresero le operazioni di restauro: furono allora realizzati lo scalone a tre rampe in marmo di Carrara e la cavallerizza in fondo al cortile principale. Nel periodo risorgimentale, gli appartamenti di Vittorio Emanuele II e della regina Maria Adelaide vennero riallestiti e arredati secondo il gusto eclettico tipico della seconda metà dell’Ottocento, cancellando quasi completamente le tracce dei secoli precedenti.
Il 20 novembre 1849 vi fu firmato il Proclama di Moncalieri, controfirmato da Massimo d’Azeglio, con cui il re scioglieva la Camera dei Deputati e faceva approvare alla nuova Camera il trattato di pace con l’Austria.
Dopo essere stato occupato durante la seconda guerra mondiale dai nazi-fascisti, dai partigiani ed infine dagli sfollati, nel 1948 il complesso diventò sede del I Battaglione Carabinieri “Piemonte”. Gli appartamenti reali sono stati restaurati e aperti al pubblico nel 1991. Il 5 aprile del 2008 il torrione sudest del Castello è stato colpito da un violento incendio che ha reso necessaria la chiusura del percorso di visita e un nuovo ciclo di restauri. Attualmente il Castello di Moncalieri non è visitabile ma tornerà nuovamente a esserlo nel corso del 2016.
Les origines du Château de Moncalieri remontent au XIIIe siècle. Agrandi dans la seconde moitié du XVe siècle par Jolanda Devalois et, par la suite, vers la fin du XVIe siècle par Charles-Emmanuel Ier, le Château doit son plan actuel aux transformations réalisées au cours du XVIIe siècle par le père Costaguta et Amedeo di Castellamonte, au nom de Victor-Amédée Ier et de Christine de France. C'est, depuis 1848, le siège du Bataillon des élèves carabiniers " Piemonte ", à l'exception des trois appartements royaux, sous la tutelle de la Direction des Biens culturels du Piémont. L'appartement de la princesse Maria Letizia et celui du roi Victor-Emmanuel II, entièrement restaurés, sont ouverts au public depuis 1991.
Los orígenes del Castillo de Moncalieri se remontan al siglo XIII; Jolanda Devalois llevó a cabo su ampliación en la segunda mitad del siglo quince y sucesivamente, también lo haría Carlo Emanuele I a finales del siglo dieciseis, la estructura actual del Castillo es fruto de las transformaciones realizadas durante el siglo XVII por el Padre Costaguta y Amedeo de Castellamonte por voluntad de Vittorio Amedeo 1 y Cristina de Francia. Éste es la sede desde 1848 del Batallón Alumnos Carabinieri "Piamonte", exceptuando los tres apartamentos reales de la Superintendencia para los bienes medio ambientales y arquitectónicos de Piamonte. Un apartamento de la Princesa Maria Letizia y el del Rey Vittorio Emanuele II, completamente restaurados, permanecen abiertos al público desde 1991
Die Ursprünge des Schlosses von Moncalieri gehen auf das XIII. Jahrhundert zurück; es wurde in der zweiten Hälfte des fünfzehnten Jahrhunderts von Jolanda Devalois, und im ausgehenden sechzehnten Jahrhundert noch einmal Carlo Emanuele I. erweitert. Seinen heutigen Grundriß verdankt das Schloß den Umbauarbeiten, die im Laufe des XVII. Jahrhunderts von Padre Costaguta und Amedeo di Castellamonte auf Wunsch von Vittorio Amedeo I und Cristina von Frankreich durchgeführt wurden. Seit 1848 ist das Schloß Sitz des Battaillons der Carabinieri-Schüler "Piemont", mit Ausnahme der drei herrschaftlichen Wohnungen, die die Oberaufsicht für Denkmalschutz der Region Piemont beherbergen. Die Wohnung der Prinzessin Maria Letizia und jene des Königs Vittorio Emanuele II. wurden vollständig restauriert und sind seit 1991 für die Öffentlichkeit zugänglich.
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