Palazzo Panichi
Tipo:
Luoghi della cultura; Ente/Istituzione
Categoria:
Musei archeologici
Responsabile:
Responsabile: DIREZIONE REGIONALE MUSEI MARCHE
Il Museo, aperto al pubblico nel 1981, è ospitato nel cinquecentesco Palazzo Panichi prospettante su Piazza Arringo, nel centro storico di Ascoli Piceno. Il Museo Archeologico Statale di Ascoli Piceno nasce originariamente su un piccolo lascito che il Monsignor Alessandro Odoardi, vescovo di Perugia, fece ad Ascoli, sua città natale alla fine del XVII secolo. Questo nucleo, negli anni successivi all’unità d’Italia, , e a partire dagli anni ’70 del XIX secolo, fu arricchito grazie agli importanti lasciti quali quelli, tra gli altri, di Candido Augusto Vecchi e Costanzo Mazzoni e alla attività svolta sul territorio da Giulio Gabrielli.
Il Museo è articolato in tre sezioni con un percorso cronologico che si snoda attraverso i tre piani del palazzo. La visita si apre, al secondo piano del Palazzo, con i complessi preistorici dal Paleolitico all’età del bronzo, per poi successivamente passare, al primo piano, alla sezione picena. Quest’ultima, fulcro dell’intera collezione, offre una straordinaria panoramica archeologica del territorio ascolano ed evidenzia le caratteristiche peculiari del Piceno meridionale. Tra i materiali esposti, si conservano reperti databili dall’età del ferro fino al IV-III secolo a.C. Tra questi, oltre alla nota Stele di Castignano, importante attestazione di scrittura alfabetica sud-picena, la parure femminile di Monteprandone (IX secolo a.C.), i cinturoni femminili a losanga della necropoli del Salino (X-IX secolo a.C.), numerose testimonianze in metallo e ceramica di contatti culturali e commerciali del territorio in età orientalizzante (VII secolo a.C.), sino ad arrivare, ormai alle soglie della romanizzazione, ad un raro esempio di cista prenestina con corredo da Monsampietro Morico databile al IV-III secolo a.C.
La sezione romana, l’ultima sezione da visitare in ordine cronologico, occupa le sale al piano terra in una delle quali è possibile osservare, accanto allo splendido mosaico con emblema centrale a doppio volto, anche i resti musealizzati di strutture murarie riferibili all’Asculum romana e medievale. Un’imponente raccolta di ghiande missili, i proiettili con iscrizioni, spesso offensive, testimonia la resistenza picena alla romanizzazione del territorio nel corso della Guerra Sociale tra 91 e 88 a.C., mentre numerosi reperti ed epigrafi raccontano aspetti della vita pubblica, religiosa e privata di quei tempi. Spicca, per importanza, un ritratto in marmo dell’imperatore Traiano dall’area delle domus del Palazzo di Giustizia.
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Anagrafe Luoghi della CulturaIdentificatore: mus_288
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