Tipo:

Collezioni; Collezione

Il ciclo, che costituisce una delle più importanti testimonianze della produzione artistica tra tarda Antichità e alto Medioevo in Europa, comprende i dipinti murali scoperti nel 1945 e tuttora in situ nell'abside E della chiesa di Santa Maria, edificio a pianta triconca con ampio atrio antistante, costruito all'esterno della cinta muraria tardoantica di Sibrium e connesso a un'area funeraria privilegiata. La matrice dell'opera è stata concordemente riconosciuta nell'ambiente bizantino (costantinopolitano o siriaco) , sia per gli innegabili confronti stilistici e iconografici, sia per il frammento di iscrizione in greco della Natività. La cronologia del sito è controversa, così come quella del ciclo che è stato considerato da alcuni studiosi un intervento immediatamente conseguente la costruzione del luogo di culto, da altri esito di una fase successiva. Le proposte cronologiche per la chiesa (di cui numerosi indizi concordanti suggeriscono una fondazione aristocratica) si collocano tra il VI e il IX secolo. Per i dipinti vengono avanzate datazioni all'età tardoantica (VI-VII secolo: Romanini 1988) o altomedievale (VIII secolo: Romanini 1978; IX: Bertelli 1988, 2002; X secolo: Weitzmann 1951). Le proposte più antiche collegano il ciclo alla produzione ellenistica preiconoclasta o del periodo iconoclastico con confronti con opere di Roma (Santa Maria Antiqua). La cronologia intorno alla fine del VII secolo si basa invece su dati storici e iconografici, che suggeriscono una connessione con la cultura teologica e artistica intorno al vescovo Damiano di Pavia (Rossi 2009). Le datazioni più avanzate si basano su confronti con la Milano del pieno IX secolo (Bertelli 1988 e 2002) o con la produzione di età Macedone (Weitzmann).

Data di creazione:

0600 (?) - 0725 (?); VI/ VIII; 0600 - 0725